Lo testimoniano i tanti investimenti in strutture portuali dei colossi di Pechino in Turchia, Israele, Egitto, Algeria, Spagna e pure Italia.
Non sorprende, quindi, che il 12 luglio la Tunisia abbia firmato un Memorandum d'intesa di adesione formale alla Bri in base al quale Pechino sosterrà Tunisi nei progetti di sviluppo infrastrutturale. Poco prima della firma nel Paese africano affacciato sul Mediterraneo erano giunti sessanta vagoni ferroviari cinesi, prodotti da da Baotou Beifang Chuangye, dedicati al trasporto di cereali.
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